martedì 14 aprile 2015

La Storia Dei Movimenti Ultras Nel Calcio Italiano - Parte 2

scontri ultras immagini
(immagine presa a credito da http://news.bbc.co.uk)

<<< Parte 1

Alcuni gruppi si basavano semplicemente sull'appartenenza ad una determinata area urbana (il nucleo originario degli Ultras Sampdoria veniva dal quartiere Sestri Ponente di Genova), o era un gruppo di amici che si riuniva in un bar, una scuola oppure una sala giochi. Molti dei loro membri già appartenevano a gruppi politici o movimenti, e furono proprio le caratteristiche di queste organizzazioni politicamente estreme, il loro senso di appartenenza e di cameratismo, la loro sfida dei poteri forti e il senso di conflitto, che hanno dato sostanza a questi gruppi e che li ha resi in grado di mobilitare insieme centinaia di persone in poche ore.


Un altro aspetto peculiare degli Ultras era il loro forte senso del territorio. In effetti, le curve sono state progressivamente abbandonate dai cosiddetti "normali" tifosi, che lentamente si sono spostati altrove per fare spazio agli striscioni ultrà. I simboli sventolati in questi striscioni e bandiere erano per lo più animali selvatici (leoni, pantere e tigri in particolare), l'inevitabile Jolly Roger, armi e simboli simili come chiamata alla violenza (il volto di Alex nel film di Kubrick "Arancia Meccanica").

All'inizio, le attività dei gruppi erano finanziate dalle sottoscrizioni e ogni membro aveva un compito specifico, da organizzare le trasferte per seguire il loro club, all'acquisto di pelli per tamburi, oppure aste per bandiere e barattoli di vernice.

Con l'avvento degli Ultras, gli eccessi del pubblico cambiarono volto completamente. I comportamenti indisciplinati come l'invasione di campo diminuirono, mentre dal 1974 circa in poi, gli scontri tra gruppi rivali iniziarono a diventare sempre più frequenti e violenti. Tutto è iniziato a causa di due partite di quell'anno: Torino-Sampdoria e Roma-Lazio. Fin dall'inizio gli spettatori iniziarono a lanciare ogni sorta di oggetti in campo, successivamente ebbero luogo violenti scontri tra le opposte fazioni di sostenitori, obbligando la polizia a intervenire sparando gas lacrimogeni sulle curve. Gli scontri proseguirono per le strade, quasi in uno scenario di guerriglia urbana: autobus distrutti, automobili rovesciate, vetrine rotte ecc.

Molti di questi incidenti derivavano dalle rivalità tradizionali (derby tra squadre della stessa città, o odio di lunga tra due città, come Pisa vs Livorno, Bergamo vs Brescia o Palermo vs Catania), mentre altri dipendevano dall'inclinazione politica dei rispettivi sostenitori (la storica rivalità tra Bianchi Rossi di Vicenza di sinistra, e l'ala destra delle Brigate Giallo-Blu di Verona).

Inizialmente la violenza era limitata a zone abbastanza limitate, cioè lo stadio stesso e nelle sue immediate vicinanze. Tuttavia, i primi episodi gravi non tardarono purtroppo ad arrivare: un accoltellamento durante la partita Lazio-Napoli; la stessa scena si ripete durante la partita Milan-Juventus 1975; nel 1977 durante la partita Atalanta-Torino, gli ultras si scontrarono con sbarre di ferro; la partita Inter-Milan vide una lotta con coltello tra i Boys dell'Inter e la Brigata del Milan; il 28 ottobre 1979, in occasione del derby a Roma, un sostenitore della Lazio, Vincenzo Paparelli, fu colpito alla testa da un razzo sparato dalla curva sud da una supporter della Roma Fedayn, e morì nel giro di pochi minuti; la stessa domenica vide altri incidenti gravi ad Ascoli (Ascoli-Bologna, 7 feriti), Milano (Inter-Milan, 18 feriti) e Brescia (Brescia-Como, diversi feriti).

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