lunedì 25 maggio 2015

Storia Del Calcio Internazionale: Joseph Mwepu Ilunga, Il Calciatore Che Passò Alla Storia


Joseph Mwepu Ilunga è stato un calciatore della Repubblica Democratica del Congo, ruolo terzino destro, ed è scomparso nel 2015 all'età di 65 anni dopo una lunga malattia.

Vi chiederete perché stiamo parlando di questo calciatore direi piuttosto sconosciuto in Italia. La risposta è molto semplice. E' passato alla storia per un gesto clamoroso compiuto durante una partita. E noi riteniamo che la sua storia meriti di essere raccontata in quanto è l’esempio di come calcio e politica siano, da sempre, profondamente intrecciati.






Erano i Mondiali di Germania del 1974. Il 22 giugno del 1974, l’allora Zaire (Repubblica Democratica del Congo) affronta a Gelsenkirchen in Germania, il Brasile, campione del mondo in carica. Quella partita Ilunga Mwepu non doveva neanche giocarla. Invece ne uscì un gesto leggendario, che ancora oggi gli appassionati ricordano.

Ma per capire bene che cosa è successo durante la partita con il Brasile, dobbiamo fare un altro passo indietro.

Lo Zaire si qualifica per la fase finale dei Mondiali di calcio per la prima ed unica volta, vincendo in Egitto la Coppa d’Africa del 1974. Per quella vittoria, i giocatori ricevono in regalo case e auto.

La Repubblica Democratica del Congo è governata dal dittatore protagonista del colpo di stato del 1960, Mobutu Sese Seko. Mobutu vede nel calcio uno strumento di affermazione internazionale.

Quel giorno, a Gelsenkirchen, andava in scena l’ultima partita del girone B dei Mondiali. Lo Zaire era già eliminato in quanto aveva perso nella partita d’esordio 2-0 con la Scozia e 9-0 con l'allora Jugoslavia, una delle sconfitte più significative di sempre della storia dei Mondiali. Di fronte, i campioni uscenti del Brasile, ormai orfano di Pelé, cui serviva la vittoria per passare il turno.

Per il Brasile fu tutto molto facile: Jairzinho nel primo tempo e Rivelino e Valdomiro nel secondo, avevano già messo le firme sul 3-0.

Fino a qui niente di strano. Peccato però che, nel periodo trascorso tra la partita con la Jugoslavia e quella con il Brasile, i giocatori dello Zaire avevano ricevuto un chiaro messaggio da Mobutu: se perderete più di 3-0 con il Brasile, al ritorno a casa troverete le vostre tombe. È con questo stato d’animo che i giocatori dello Zaire scendono in campo, ovviamente all'insaputa di tutta la comunità internazionale.

Ma torniamo alla partita. All’85esimo l'arbitro fischia una punizione per il Brasile al limite dell’area africana. Rivelino, uno dei tiratori più pericolosi di sempre, si appresta a calciare. E, improvvisamente, dalla barriera, Ilunga Mwepu scatta e calcia il pallone verso la tribuna. Stadio ammutolito, giocatore ammonito e brasiliani sconcertati.

La gara finisce 3-0, al Brasile bastava e non volle infierire ulteriormente sullo Zaire.

Il giorno dopo, i giornali di tutto il mondo ironizzeranno sul giocatore africano che non conosce i regolamenti. Ma nel 2002, alla Bbc, Mwepu racconterà la verità:

“Pensavamo che saremmo diventati ricchi, appena tornati in Africa, ma dopo la prima sconfitta venimmo a sapere che non saremmo mai stati pagati e quando perdemmo 9-0 con la Jugoslavia gli uomini di Mobutu ci vennero a minacciare. Se avessimo perso con più di tre gol di scarto dal Brasile, ci dissero, nessuno di noi sarebbe tornato a casa. Mobutu ci aveva minacciato di morte, eravamo già sul 3-0, fui preso dal panico e calciai il pallone lontano. I brasiliani ridevano, ma non capivano cosa io provassi in quel momento".

Ora che Mwepu non c’è più, potrà essere ricordato e capito. E quella punizione battuta al contrario non sarà più un simbolo di vergogna. Ma solo il gesto tentato da un uomo disperato per salvarsi la vita.

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